lunedì 2 aprile 2007

Rollerball, l'ultimo gladiatore

Titolo originale: Rollerball
Regia: Norman Jewison
Anno: 1975
Produzione: USA
Durata: 126 min.
Genere: fantascienza/drammatico
Voto: 8

Uno sport (o una forma di intrattenimento qualsiasi) può essere strumentalizzata da chi è al potere per distrarre la popolazione da qualcosa di decisamente più vitale (per dirne una a caso: la privazione della libertà)? In un mondo in cui le guerre, la sofferenza e la povertà saranno solo dei labili ricordi, potranno le multinazionali corporative (che nel frattempo avranno preso il posto delle nazioni) imporre scelte e decidere lo stile di vita della gente? Potranno condizionare e plagiare le menti controllando i mezzi di comunicazione e revisionando la Storia?
Nel 1975, il regista Norman Jewison e lo scrittore William Morrison, immaginano un futuro che - guerre, sofferenza e povertà a parte - assomiglia sinistramente al nostro presente.
Il rollerball non è semplicemente uno sport violentissimo e amorale, è una pratica con la quale il potere controlla le masse: è la testimonianza di come non ci sia possibilità di cambiamento, è l'annullamento del significato di dignità, esternazione di fascismo e nichilismo. Ma se un uomo, tale Jonathan E, riesce a cavalcare la cresta dell'onda in questo sport da dieci anni potrebbe anche restituire la speranza a qualcuno e mettere in discussione lo spietato sistema governativo... è per questo che la sua fine deve essere decretata.
James Caan è perfetto nel ruolo di gladiatore del XXI secolo. Con la sua faccia tesa e, allo stesso tempo, vulnerabile, incarna la forza di volontà di lottare contro il sistema anche quando si è soli; l'attore recita immensamente per tutto il film anche se raggiunge il punto più alto nell'ultima straziante scena, quando, simbolicamente, porta sulle proprie spalle la stanchezza fisica e il deperimento mentale di tutto il genere umano.
Il regista sostiene che, all'epoca, lo spaventava molto l'idea che una sola società potesse essere proprietaria di televisione, radio e giornali; è stata quella sua paura a permettergli di dar vita a un film fantascientifico ma profondamente impegnato dal punto di vista sociale e filosofico, prendendo spunto da un breve racconto letto su una rivista scritto dal giovane e sconosciuto Morrison (che collaborerà poi anche alla sceneggiatura), miscelando coreografiche scene d'azione a momenti di riflessione fissati sulla pellicola da una fotografia "glaciale". Un film particolare e piuttosto anomalo per essere una produzione statunitense (fu, per la maggior parte, girato in Inghilterra e Germania), emana un fascino tipicamente europeo, tanto da aver avuto un'incredibile successo nel vecchio continente ed essere stato aspramente criticato in patria (salvo assurde richieste, da parte di una fetta di pubblico americano, di potersi cimentare realmente in questo sport!).
Un personale (ma condivisibile) consiglio: lasciate perdere il remake del 2002 e gridate anche voi "Jo-na-than! Jo-na-than! Jo-na-than...."
Recensione pubblicata anche su dvd forum

Davide Battaglia

5 commenti:

Anonimo ha detto...

saluttoni.. :-D

bye, massi+

Roffo ha detto...

condivido, solo non sarei così cattivo con il remake. Se è vero che ha perso tutta, o quasi, la critica sociale, ha un affascinante aspetto antropologico, con quella cricca di russi feroci; non più allegorico ma paradossalmente "realistico", il nuovo Rollerball ci mostra comunque un nostro triste presente.

Overdrive ha detto...

Ciao Roffo!
Grazie del tuo commento. Non avevo pensato a questo punto di vista sul remake; sono passati due o tre anni da quando lo vidi e l'impressione, all'epoca, non fu buona, però potrei riconsiderarlo. Comunque quello di Jewison, secondo me, sfiora il capolavoro, mi ha angosciato non poco!

Anonimo ha detto...

Bellissimo film, hai pienamente ragione!
Anche vagamente profetico...I reality non sono ancora arrivati a questo livello, ma poco ci manca.
Il remake è fuffa, secondo me...evitabilissimo.
Ma l'originale è stupendo.
Se ti piace il genere (sembra fatto apposta ma non è così), leggiti l'ultimo post del mio blog, riguardo al romanzo "Business". Come lo stesso autore scrive nei ringraziamenti, il suo libro è fortemente influenzato da questo film ;)

Anonimo ha detto...

Perche non:)